Vorrei non avere mai imparato a volare col cuore, a prendere a calci le gabbie con le parole, a rimanere sospeso nel tempo abbracciando quel pendolo che oscilla fra me e le mie paure; ma poi il coraggio ce l’ho lì nel cassetto, fra i foglietti stropicciati e le matite spuntate, dove sospira nella penombra un ti amo. Così io te lo dirò che ti amo, io te lo dico che ti amo, stando in silenzio, seduto sopra i tuoi occhi che hanno il gusto di una panchina affacciata a strapiombo sul mare.
Lo so che mi osservi, lo so che mi senti, lo so che mi cerchi.
Sto sveglio tutta la notte sulla barchetta di una nuova illusione e poi prendo il volo ancora una volta e traccio la rotta cercando di evitare gli scali sulle menzogne.
Te lo dico che ti amo, e lo faccio ridendo, e lo canto stonando, e lo disegno sul palmo della mano con la quale stringerò i lacci delle mie scarpe e correrò sempre da te fino a mozzare il respiro.
Vorrei non avere mai amato l’amore, ma sono un pesce che abbocca all’amo, sono un insetto che gira intorno ad una lampadina, sono la Terra che gira intorno al Sole, sono una pagina stracolma di parole; io colo sulla vita e scivolo lungo i suoi fianchi.
L’amore dicono che si fa, io aggiungo che l’amore si vive.
E te lo dico ti amo
Scritto e pubblicato il
da Marco Placido Stissi (alias “
“)
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