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La cacciatrice di sogni

Ho conosciuto poche persone e alcune le ho amate, altre le ho perdute per sempre, altre ancora le ho ritrovate cambiate, malridotte; certune le ho accarezzate anche da morte.
Ho la necessità di conoscere e succhiare via i vostri sogni; è un bisogno prepotente che si lega alle caviglie, risale le gambe, prende a pugni la pancia, entra in bocca, scivola giù e mi divora da dentro.

Ah, i sogni! I sogni sono creature immateriali meravigliose che vi eccitano, vi incantano, vi turbano, vi fanno essere voi stessi, vi fanno piangere, vi terrorizzano e vi mostrano la verità ma voi non ve ne accorgete, non li capite e troppo raramente li ricordate quando tornate ad infastidire la realtà sbadigliando e stropicciandovi gli occhi dentro ai quali essi hanno danzato. Quelli che riuscite a ricordare li interpretate pure male e, spesso, li rammentate in modo frastagliato.

La cosa assurda è che parlate di essi come fossero qualcosa a cui tenete più della vostra stessa vita. Bugiardi!

Voi non li meritate!
Ne avrò cura io, li custodirò, li farò diventare reali più di quanto voi crediate reale ciò che riuscite a toccare con mano.

Voi non li meritate!
Tu che stai leggendo, vieni qui, conosciamoci un po’ di più, siediti accanto a me, sorseggiamo e mangiamo qualcosa, raccontami di te e lasciami dormire sul tuo letto stanotte, lì accanto al tuo petto, vicino al cuore.

Sogna e lasciami entrare. Non temere, ti libererò dal peso della loro sincerità, ti lascerò credere che la tua vita è perfetta, che tu sei perfetto, che le tue scelte sono giuste, che non hai rimpianti, che non serve fantasticare. Svegliandoti al mattino sarai leggero come una piuma e non dovrai ricordare nulla se non la copia della copia di ogni tuo giorno passato, della quotidianità che permea il tuo tempo dall’alba al tramonto.

Voglio i tuoi sogni, ora!
Lasciali fluire, lasciami affondare i denti sulla tua carne, sentirai solo un pizzico e poi sarai libero, per sempre.

Scritto e pubblicato il

da Marco Placido Stissi (alias “

“)

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