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Stanotte

Ci sono note che echeggiano nell’incanto, partorite da certe stonature azzardate dal cuore. Quelle note si legano alla mia anima come una barca ormeggiata ad un porto silenzioso e abbandonato; esse si agitano sulle minuscole onde con cui il vento scrosta via le parole per tentare di fissarle alla memoria. Ho camminato sulla battigia, il tramonto si è quasi spento, schiacciato da una notte inchiodata al cielo con tante piccole bianche stelle appuntite. Torno a casa, dove si è nascosta la luna? Ho aperto la finestra, ancora una volta il cielo si è sciolto, è colata la notte dentro la mia stanza. Di nero ha tinto i miei occhi, di stelle ha macchiato la mia vita ed un sorriso si è fatto luna. Eccola, la luna! Il tempo tiene il mio volto fra le sue mani e mi avvicina a sé, fino ad ingoiarmi. Registro le mie orme sul nastro della vita. Stanotte sono asimmetrico; stanotte sono quella foto spontanea, mossa e per nulla accentrata; stanotte sono il silenzio; stanotte sono un libro senza una pagina; stanotte sono la virgola che mantiene vivo il dialogo; stanotte sono il ragno che tesse la tela fra gli spazi delle parole. Che di me resti la eco nel mondo!

Scritto e pubblicato il

da Marco Placido Stissi (alias “

“)

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